La casa di pantofole

Storia di una piccola impresa italiana

Io e mio fratello siamo cresciuti tra le pantofole. La credenza ne era piena. Ogni credenza, direi, non ho ricordi di un mobile libero dalle pantofole e dai documenti! L'attività di famiglia è nata in casa e così è stato fino a non molti anni fa. Ricevevamo i clienti in casa. Quanti pranzi di lavoro. Nostra madre era famosa per la bontà dei suoi piatti e gli affari si concludevano con la pancia felice. Dall'antipasto al dolce, la maggior parte degli ingredienti proveniva dal nostro giardino... uova di galline comprese! Certo non era tutto rose e fiori. L'attività imprenditoriale richiede molte energie e quando ce l'hai in casa è capace di prendertele tutte. Noi bimbi ci svegliavamo al mattino e correvamo ad aprire le finestre trovando la giusta angolatura per offrire luce alle pantofole appese che si stavano asciugando, ma proteggendole dalla luce diretta. E che dramma quando cadevano tutte. Perché succedeva. I fili dovevano reggere il peso considerevole delle calzature bagnate e a volte saltavano. Toccava buttare via tutto. 

Immaginatevi una casa di famiglia così organizzata: lo scantinato è il magazzino. Materie prime sugli scaffali. Il primo piano è dedicato alla produzione e allo stoccaggio del prodotto finito. Lì appendevamo le pantofole che venivano fatte a mano, una a una. Infatti, fateci caso? Ne avete mai trovate due di uguali? Noi abitavamo al piano terra. I nostri genitori ci abitano ancora. E lì, però, c'erano anche gli uffici.

Anche mio figlio, quando ancora l'attività era nella casa di famiglia, ogni tanto veniva a darci una mano. Ora che il luogo di lavoro è separato da quello abitativo ogni tanto ci viene ancora, tra lattice, lana, modelli e pantofole. Ma lo fa solo per giocare.

Scritto da: Roberto

La casa di pantofole

Newsletter

5% di sconto
se ti iscrivi ora